PROVA DA SFORZO
Rappresenta una delle indagini di maggiore impiego in cardiologia.
L' indicazione a questo tipo di esame è rappresentata dal sospetto di ostruzione delle arterie coronarie capace di determinare l'insorgenza di ischemia del muscolo cardiaco principalmente durante sforzo fisico o emozione, quando le richieste energetiche del cuore aumentano come in ogni altro muscolo sottoposto ad esercizio.
La manifestazione clinica avvertita dal paziente è il classico dolore cardiaco con sede retrosternale o precordiale irradiato all'arto superiore sinistro, nella maggior parte dei casi, scatenato da uno sforzo o da altre situazioni di stress (emozione o freddo intenso, post prandiale etc), che costringe il soggetto ad interrompere l'attività fisica. La prova si svolge sottoponendo il paziente ad uno sforzo fisico progressivo ( al ciclo ergometro o sul tappeto mobile) sotto il controllo, eseguito dallo specialista, della risposta della frequenza cardiaca, della pressione arteriosa e dell'ECG durante le diverse fasi dell'esercizio.
L'elettrocardiogramma, in presenza di ischemia cardiaca indotto dallo sforzo, subisce una serie di modifiche elettrocardiografiche specifiche che consentono di diagnosticare la presenza di stenosi coronariche. L'ECG da sforzo è utile inoltre nel controllo dei pazienti già grave; sottoposti a interventi di rivascolarizzazione miocardica chirurgica o percutanea per verificare l'efficacia della terapia medica in atto.
Durata in media dell'esame:
circa 30 minuti.
Preparazione:
almeno 2 giorni prima del test è necessario sospendere terapia con betabloccanti (es. tenormin, seloken, congescor, cardicor, concor, ecc.) e calcio antagonisti non diidropiridinici, come diltiazem (es. tildiem, dilzene, diladel, ecc.) e verapamil (es. isoptin).
Il paziente deve essere a digiuno da almeno tre ore prima dell'esecuzione della prova. Come si esegue la prova da sforzo: il paziente si accomoda su di una cyclette (o tappeto ruotante) e viene monitorizzato tramite degli elettrodi adesivi collegati ad un elettrocardiografo, durante la prova infatti il ritmo cardiaco è tenuto costantemente sotto controllo.
Dopo una breve fase di riscaldamento, si comincerà la prova cercando di tenere una velocità costante (indipendente dal carico) segnalata dal medico.Viene altresì registrata, durante i vari carichi di lavoro, la pressione arteriosa.
Rispetto all'ECG basale, questa metodica offre maggiori informazioni in quanto sollecita il cuore ad aumentare il lavoro svolto evidenziando patologie non rilevabili in condizioni di riposo.
Durante l'esame, particolare attenzione è rivolta ai sintomi avvertiti dal paziente ed alla loro correlazione con le eventuali modificazioni dell'elettrocardiogramma.
Il paziente deve quindi avvisare il medico di qualsiasi disturbo avverta anche dell'eventuale affaticamento insorto durante l'esecuzione dell'esame. Il medico sulla scorta dei dati in suo possesso deciderà quando sospendere la prova.